Le Sfide della Logistica e delle Spedizioni a Temperatura controllata

Il seguente contributo a cura di Cristiano Ardigò, Vicepresidente FLC Young, è inserito nel libro bianco edito da OITAf e dedicato al trasporto e alla logistica refrigerata ATP in Italia.

Il volume sarà presentato giovedì 10 marzo alle 11:30 nell’ambito dell’evento Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry.

Maggiori informazioni sull’evento sono disponibili qui.

La pandemia ha colpito duramente tutti gli ambiti delle catene di approvvigionamento con problemi e limitazioni che si stanno ripercuotendo anche in questo inizio 2022: la carenza di materie prime ha pesantemente rallentato la produzione manifatturiera; la carenza globale di chip per semiconduttori ha causato gravi problemi in vari settori, in particolare nell’industria automobilistica; l’aumento delle problematiche relative all’insorgere dei focolai di virus e il previsto rallentamento delle spedizioni durante il Capodanno lunare cinese sono un paio di fattori che potrebbero contribuire a interruzioni nella catena di approvvigionamento.

I trasporti hanno evidenziato una grande fragilità durante la pandemia e possiamo aspettarci che le problematiche in questo settore continueranno per tutto il 2022 e oltre. Non solo, l’aumento dei prezzi del carburante ha portato a un’inflazione delle tariffe di trasporto per tutte le modalità di spedizione, ma la carenza di manodopera sta rendendo difficile per le aziende mantenere i livelli di servizio richiesti.

In particolare, l’industria degli autotrasporti sta affrontando una grave carenza di manodopera: secondo il Finacial Times nell’articolo Europe’s trucker shortage becoming ‘extremely dangerous’, la carenza di autisti in Europa ha raggiunto le 400.000 unità nel 2021; e questo numero non accenna a diminuire data la difficoltà ad attrarre giovani nel settore e data l’età media dei lavoratori, che ad oggi si aggira attorno ai 50 anni.

D’altra parte, la pandemia ha evidenziato ed esaltato l’importanza di un tipo di logistica: dalla spesa alimentare recapitata direttamente a casa, alla consegna di vaccini per Covid-19, le spedizioni a temperatura controllata hanno visto un aumento di popolarità raggiungendo anche l’ultimo miglio della logistica.

Le tecnologie adottate per le spedizioni a temperatura controllata variano dal packaging pensato apposta per conservare la temperatura del contenuto (quindi senza modificare sostanzialmente l’intera catena di approvvigionamento), fino a nuovi sistemi e nuovi concetti di logistica distributiva.

Nella spedizione del freddo, i tempi di consegna giocano un ruolo fondamentale: tale aspetto è particolarmente rilevante quando analizzato per la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) in cui il corretto stoccaggio e la velocità di esecuzione sono vitali per non deteriorare la merce.

Una soluzione viene proposta da uno studio condotto nel 2021 da GS1 Italy, in collaborazione con la LIUC Università Cattaneo e il Politecnico di Milano: tale ricerca mira ad analizzare i vantaggi dati dall’estensione delle finestre di ricevimento presso i centri di distribuzione delle GDO, delineando in quali casi questo porta a un’ottimizzazione del processo di consegna.

Lo studio analizza la situazione ad oggi dei centri di distribuzione delle GDO: le evidenze dimostrano che il 71% hanno finestre di scarico inferiori alle 6 ore e solo il 21% rimane aperto dopo le ore 13:00: il sistema è di fatto concentrato nella fascia oraria mattutina e solo il 10% rimane aperto anche il sabato. Queste decisioni vengono prese per una semplicità e fluidità organizzativa ed economica tale da permettere le operazioni in un singolo turno. L’estensione della finestra di scarico necessiterebbe quindi di un aumento dei turni e delle ore di lavoro, ma quali sarebbero i benefici?

I benefici per le GDO, supportabili anche tramite un sistema di prenotazione delle finestre di scarico, riguardano la riduzione della congestione nei magazzini e, conseguentemente, un aumento della sicurezza sul lavoro. Tutti questi vantaggi hanno un impatto anche e soprattutto nella catena del freddo: il rischio di uno stoccaggio subottimale ed il conseguente deperimento della merce vengono infatti ridotti; meno traffico nel magazzino si traduce in un aumento di efficienza organizzativa, una migliore allocazione degli articoli e conseguentemente un servizio migliore.

I benefici per i fornitori sono l’immediata riduzione dell’attesa allo scarico e, quindi, un miglioramento delle tempistiche che aumenta il rendimento e permette di fare più giri consegna con lo stesso automezzo o abbinare consegne nelle vicinanze.

Questa ricerca è un pratico esempio della congiunzione dei due pilastri che devono sorreggere l’evoluzione della logistica nei prossimi anni, ovvero sostenibilità e digitalizzazione: la prima perseguita tramite l’efficienza dell’organizzazione che assicura maggiore sicurezza in magazzino e sinergie di multi-drop (rilevante anche in una situazione di carenza dei driver); la seconda invece tramite la trasparenza e la condivisione di informazioni tra la GDO ed i fornitori e l’utilizzo di sistemi di prenotazione delle fasce di scarico.

È solo un tassello in questo mosaico di opportunità per efficientare la logistica, ma per i protagonisti della supply chain è sicuramente un’opzione da valutare.

Scarica la versione PDF del contributo a cura di Cristiano Ardigò: L’importanza del fattore tempo

 

 

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