Covid-19, la Germania sostiene (anche) la logistica con 156 miliardi di aiuti

Dal 2 novembre scorso la Germania sta vivendo un nuovo periodo di lockdown per far fronte alla seconda ondata di Coronavirus e all’aumento del numero dei contagi.

Il secondo blocco, più “light” rispetto a quello dei mesi di marzo e aprile, limita ancora una volta gli spostamenti e i servizi su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di ridurre i contatti tra le persone e conseguente la trasmissione del virus.

Lo scorso 4 novembre, infatti, si è registrato un picco di oltre 31mila casi in sole 24 ore, per un totale, al momento della pubblicazione di questo articolo, di oltre 843mila casi in tutta la Germania dall’inizio della pandemia.

La risposta del Governo all’emergenza

Nel pieno della prima ondata, nel mese di marzo, l’associazione delle imprese del settore Bgl aveva annunciato che i trasportatori stavano subendo un drastico calo degli ordini. Al contrario, invece, i costi per le misure di protezione contro il virus erano in continuo aumento.

Gli operatori hanno quindi chiesto al Governo un piano di aiuti che prevedesse, in particolare, l’istituzione di alcuni centri d’emergenza regionali sotto la direzione dell’Ufficio federale del trasporto merci, la sospensione temporanea dei divieti di circolazione festivi e una maggiore flessibilità sui tempi di guida e di riposo.

La risposta del Governo tedesco non si è fatta attendere. Nel mese di aprile è stato annunciato un piano di aiuti senza precedenti nella storia del Paese: 156 miliardi di euro finanziati a debito, oltre a un fondo di salvataggio per le imprese da 600 miliardi.

La Germania ha così abbandonato, in via del tutto eccezionale, il così detto “Schwarze Null”, ossia il pareggio di bilancio inserito anche nella Costituzione.

In particolare, sono stati predisposti contributi una tantum a fondo perduto per tre mesi fino a 9.000 euro per le piccole aziende con massimo 5 dipendenti, e fino a 15.000 euro per le imprese con un massimo di 10 dipendenti, per un totale di 50 miliardi di euro a sostegno delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi di tutti i settori, compreso l’autotrasporto.

Nel mese di giugno il Governo ha inoltre annunciato un nuovo pacchetto di aiuti all’economia dal valore di 130 miliardi di euro. Con esso, la spesa complessiva per contrastare la crisi ha raggiunto quota 1500 miliardi. Una cifra senza paragoni in tutta Europa.

Con la pandemia aumenta l’illegalità nel settore dei trasporti

Sempre nel mese di aprile, nel pieno del primo lockdown e della diffusione della pandemia da Covid-19, l’associazione dei trasportatori Bgl ha diffuso un comunicato in cui si sostiene che “da un’indagine svolta nei tre Land del Baden, Baviera e Württemberg, è emerso come una parte rilevante dell’autotrasporto tedesco sia scivolata nell’illegalità con offerte non compatibili con le norme sui salari minimi e sul divieto di cabotaggio”.

Alcune imprese, infatti, avrebbero offerto tariffe più basse dei costi effettivi sostenuti per il trasporto delle merci, violando così di fatto le norme e commettendo un illecito.

Bgl ha conseguentemente avanzato al Governo tedesco la richiesta di controllare i dati dei pedaggi per verificare il rispetto delle normative sul cabotaggio stradale da parte dei vettori stranieri, oltre che l’obbligo di segnalare alla Dogana le offerte che risultano essere illegali.

Autotrasportatori: “un lavoro straordinario!”

Il ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Andreas Scheuer, ha ringraziato e lodato i lavoratori tedeschi della logistica che anche nei mesi più duri della pandemia non si sono mai fermati, garantendo così l’approvvigionamento dei beni essenziali.

Con un videomessaggio a loro indirizzato, il ministro ha sottolineato come “Molte persone si stanno rendendo conto solo ora che i nostri camionisti stanno facendo un lavoro duro, con e senza la crisi da Coronavirus. Mantengono la circolazione delle merci e garantiscono una fornitura stabile. Per il loro lavoro hanno assolutamente bisogno di servizi sanitari funzionanti e puliti e di buon cibo lungo le nostre autostrade. Stiamo facendo tutto il possibile per garantire questo. A tal fine, siamo in contatto regolare con gli operatori delle aree di servizio e dei camion. Cari camionisti, state facendo qualcosa di straordinario! Voglio dire grazie per il vostro duro lavoro”.

Il primato della Germania

“La Germania è campione del mondo di logistica”. Così si legge sul sito del Ministero dei trasporti tedesco (Bundesministerium für Verkehr und digitale Infrastruktur). La Germania infatti, grazie alla sua posizione strategica centrale in Europa, offre le condizioni ideali per lo sviluppo del settore logistico. Infrastrutture, digitalizzazione e sostenibilità sono altresì fattori che competono a renderla uno dei Paesi più altamente competitivi nel panorama europeo.

Lo studio della Banca mondiale “Connecting to Compete 2016” ha classificato la Germania come il primo Paese su 160 per quanto riguarda il settore logistico, che nel Paese è al terzo posto di tutti i settori economici dopo commercio e industria automobilistica.

La logistica tedesca impiega circa 3 milioni di persone, per valore complessivo di oltre 200 miliardi di euro.

Facebook
Twitter
LinkedIn