PNRR, un’occasione per semplificare, digitalizzare e rendere sostenibile la logistica

Transizione digitale e green, potenziamento delle infrastrutture strategiche e, infine, intervento diretto a sostegno delle imprese. Sono questi i tre punti fondamentali su cui, secondo il primo Think Tank della Logistica promosso da Ebilog e coordinato dal Freight Leaders Council, dovrebbe far leva il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). È quanto emerge dalla sintesi del lavoro di confronto tra gli oltre 100 membri del TTL avviato nell’aprile 2020 e riportato integralmente nell’ultima pubblicazione del FLC, il Quaderno 29 (disponibile gratuitamente qui).

Le linee guida del PNRR rispondono all’iniziativa Next Generation EU, proposta dalla Commissione Europea e successivamente approvata dal Consiglio Europeo nel luglio 2020, che rappresenta per l’Europa un importante passo in avanti verso un’economia sempre più sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale.

I fondi in arrivo dal Recovery Plan-Next Generation EU appaiono come un’opportunità importante per poter finalmente intervenire, in nome della semplificazione, dell’innovazione e della sostenibilità, sul gap che da molti anni penalizza il nostro Paese, è quanto si legge nel capitolo 6 del Q29, dedicato alle opportunità del Recovery Fund sulla logistica.

Tra le quattro sfide principali del Piano vi sono: migliorare la resilienza e la capacità di ripresa dell’Italia, ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica, innalzare il potenziale di crescita dell’economia e la creazione di occupazione, sostenere la transizione verde e digitale. Proprio quest’ultima è la sfida senz’altro di maggiore interesse per il TTL che vede nel Piano di Ripresa e Resilienza un’occasione unica per avviare un processo di crescita finalizzato a una conversione ecologica e a un’economia più sostenibile, oltre che un’opportunità per saldare la rete produttiva del Paese con quella logistica.

Per raggiungere questi ambiziosi quanto necessari obiettivi, secondo gli esperti del Think Tank è fondamentale differenziare i progetti tra quelli che afferiscono all’hardware del sistema e quelli sul software del sistema, il tutto sempre in una visione sistemica e integrata del Paese, dal momento che la logistica non è mai fine a se stessa, ma è sempre al servizio dell’industria, si legge nel Quaderno.

I provvedimenti inseriti nel Next Generation EU, inclusi quelli che riguardano trasporti e logistica, devono essere focalizzati su iniziative volte ad aumentare la capacità del sistema individuando progetti in grado di generare opportunità di business, valore aggiunto e, soprattutto, occupazione qualificata.

Per quanto concerne in particolare la digitalizzazione del settore, tutti gli stakeholder hanno preso coscienza dell’indifferibilità della realizzazione di un Piano Marshall Telematico in grado di rendere resiliente il sistema e di reggere agli impatti derivanti da potenziali crisi ricorrenti. A favorire la digitalizzazione del settore sarebbe quindi una logistica integrata basata sul trasporto intermodale. Ma come passare dalle parole ai fatti? Il Think Tank della Logistica indica tra gli interventi più significativi lo snellimento delle operazioni di sdoganamento e, sul piano legislativo, l’introduzione della lettera di vettura stradale elettronica.

“La logistica, l’industria delle industrie, è pronta per la semplificazione, la trasformazione digitale, la transizione energetica” ha spiegato Massimo Marciani, Presidente del Freight Leaders Council, nel corso del suo intervento di apertura al webinar di presentazione del Quaderno 29: “La logistica e il 2020. Nulla sarà più come prima”, in cui sono spiegati, punto per punto, questi tre pilastri.

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