Trasporti, il coraggio di innovare e il sostengo deciso al rinnovo del parco mezzi

Tra marzo e aprile si sono susseguiti una serie di avvenimenti che suggeriscono riflessioni sul futuro del trasporto (sia passeggeri che merci) e sui tempi e modalità di adozione delle innovazioni tecnologiche.

Tesla ha annunciato di aver già pronto il computer per la guida autonoma. Il 19 aprile verrà presentato in un evento live, riservato agli investitori, ma tramesso via web al pubblico. Secondo Tesla, il nuovo hardware, precedentemente identificato con Autopilot 3.0, avrà una nuova intelligenza artificiale, supportata dal cosiddetto “neural net accelerator”, in grado di affrontare tutte le situazioni dinamiche di guida al posto di un autista umano.

In Italia, lo scorso marzo, l’Osservatorio tecnico di supporto per le smart road del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha dato parere positivo alla prima domanda di autorizzazione alla sperimentazione di veicoli a guida autonoma su strade pubbliche.

Tra la fine di ottobre ed i primi di marzo, sono precipitati due Boeing 737 max, causando quasi 350 morti. Sono ancora in corso accertamenti sulle cause dei disastri aerei, ma quasi certamente sono coinvolti i sistemi automatici di guida dei velivoli che, oltre ad interpretare in modo errato i dati di volo, non hanno consentito ai piloti di intervenire manualmente per correggere gli errori del computer. La Federal Aviation Administration, l’ente che ha certificato il nuovo Boeing 737 max, sembra non abbia svolto i dovuti controlli per l’omologazione del velivolo, affidandosi di fatto alle “autocertificazioni” del costruttore.

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha provveduto in questi giorni alla ripartizione del fondo per l’autotrasporto, destinando solo 25 milioni (pari a poco più del 10% del fondo) agli investimenti per il rinnovo del parco mezzi, nonostante il nostro Paese abbia mezzi più una flotta tra le più obsolete d’Europa, che occorre rinnovare per migliorare la sicurezza stradale e le performance ambientali.

L’insieme di questi eventi suggerisce alcune conclusioni sui processi di innovazione in atto nel sistema dei trasporti. Bisogna avere il coraggio di innovare e di investire risorse pubbliche nei processi di ammodernamento del sistema. Anziché elargire a pioggia e/o su segmenti di mercato di nicchia, occorre fare scelte nette per rinnovare il parco mezzi, utilizzando tutti gli strumenti per accelerare il processo di rinnovamento.

Al tempo stesso, per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, occorre essere certi che le novità immesse sul mercato funzionino. Come si dice in alcune parti d’Italia bisogna fare “il passo lungo come la gamba”. La guida completamente autonoma, un tema di sicuro interesse per il futuro, non sarà forse disponibile, a livello di massa, a brevissima distanza. Come ha affermato l’amministratore delegato di Volvo, Hakan Samelsson, un’azienda che certamente ha cavalcato l’innovazione in tutta la sua storia e che non può essere tacciata di conservatorismo, “un lancio troppo anticipato dell’auto che si guida da sé è da irresponsabili, in quanto mettere sulla strada veicoli autonomi che non siano sufficientemente sicuri rischia di ritardare la diffusione dei migliori salvavita nella storia dell’automobile” ovvero di tutti quegli strumenti di assistenza alla guida già da oggi disponibili.

Infine, per essere certi che le innovazioni funzionino occorre una sperimentazione su larga scala, e soprattutto un controllo “terzo” e “pubblico” sulle sperimentazioni. Qualora i sistemi di guida autonoma abbiano delle “falle”, di qualsiasi tipo (da errori di programmazione ad intrusioni di “hacker”), si può rischiare la vita di molte persone ed un arresto dei processi di innovazione.

Romeo Incerti

Segretario del Freight Leaders Council

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