Marciani: “Il Freight Leaders Council, facilitatore di un nuovo modello di logistica”. Il nuovo presidente parla ai soci

Abbiamo davanti a noi cambiamenti epocali indotti dalla tecnologia e dal nostro mutato stile di vita, destinati ad avere un impatto ‘disruptive’ sulla logistica. Dobbiamo quindi partire dal grande passato del Freight Leaders Council, che ha accresciuto il suo valore sotto la presidenza di Antonio Malvestio, per guardare al futuro.

Il Freight Leaders Council deve rimanere testimone dei cambiamenti, cogliendone tutta la novità. La nostra associazione ha l’autorevolezza necessaria per essere attore primario dei cambiamenti, osservatore dei trend e ispiratore dei modelli innovativi di business e di tecnologia.

Il ruolo delle associazioni

Dobbiamo relazionarci con il mondo della rappresentanza che, occorre riconoscerlo, attraversa una vera e propria crisi. Basti pensare che il 38% degli italiani ha dichiarato di non avere fiducia in alcuna associazione. La crisi dei corpi intermedi non è una buona notizia per il nostro sistema economico. Il processo industriale e, anche a maggior ragione quello logistico, per funzionare, ha bisogno di aree di compensazione e mediazione delle diverse istanze.

Le associazioni, oggi più di ieri, restano quindi centrali per un sistema democratico. Ma guardiamo alla maggior parte delle realtà: si tratta di strutture per lo più verticali, monomodali, concentrate sulla propria sopravvivenza.

Le associazioni devono essere invece generatori di opportunità per le comunità di riferimento.

Le sfide per il Freight Leaders Council

Il FLC si deve confrontare con una serie di sfide su cui le associazioni giocheranno la propria capacità di rigenerazione:

  • Relazione con i territorie il complesso della società civile ed economica;
  • Superamento di qualunque pulsione lobbisticaa favore di un ruolo di coach, di costruttori di opportunità e sostenitori dei processi di trasformazione del settore;
  • Networking settorialein grado di sviluppare reti di relazioni, capitale sociale e nuove interazioni con altri comparti.
  • Innovazione tecnologicacon l’obiettivo di favorire e alimentare lo sviluppo del settore;
  • Attenzione alle nuove generazionicon investimenti sui talenti, attraverso il sostegno a un modello di società ancorata a scelte di equità e merito;
  • Nuovo modello di partecipazioneattraverso il coinvolgimento dei soci e la creazione di un flusso continuo tra le esigenze del settore e la strategia complessiva di sviluppo del Paese.

Il Freight Leaders Council, un vero think tank

Credo che il Freight Leaders Council, avvalendosi del prezioso apporto dei soci e dei tanti amici estimatori, si debba configurare come un vero e proprio think tankin grado di generare le suggestioni necessarie a colpire l’immaginazione e l’interesse del vasto pubblico ed esplicare per il settore un ruolo guida.

Un esempio brillante di comunicazione ampia è sicuramente l’incredibile successo raccolto dal nostro Presidente, Antonio Malvestio, con la geniale definizione della logistica del capriccio per spiegare l’approccio dell’e-commerce al servizio di consegna, una definizione immediatamente entrata nel lessico e nell’utilizzo comune non solo degli specialisti del settore ma anche della stampa generalista.

 

Quattro aree di cambiamento per il Freight Leaders Council

Possono essere identificate almeno quattro aree di cambiamento nelle quali il Freight Leaders Council può e deve trovare uno spazio di ragionamento e di indirizzo.

  • Intercettare i nuovi trend

Il Freight Leaders Council deve attrarre le giuste abilità, competenze, professionalità, conoscenze per intercettare i nuovi trend della logistica. Ci attendono sfide importanti che necessitano anche del supporto e della visione del FLC: le aspettative dei clienti aumentano di continuo, nuovi attori si affacciano sul mercato (pur non avendo in qualche caso le infrastrutture fisiche per svolgere il servizio – es. Arbnb nel turismo), nascono nuove tecnologie, nuovi modelli di business e di partnership.

Le aspettative dei clienti stanno aumentando notevolmente. Sia gli individui che le imprese pretendono di ottenere i prodotti in modo sempre più veloce, più flessibile, e – nel caso dei consumatori – senza nessun costo di consegna. Si è passati da una produzione di massa (mass market) a una personalizzazione di massa (mass customisation), il che è ovviamente positivo per i clienti ma genera al contempo una sfida molto complessa per l’industria logistica. Pertanto, il settore – in special modo quello distributivo – è in fase di crescente pressione per fornire un servizio sempre migliore ad un costo più basso. Per riuscire in questa che sembra una missionimpossibledeve necessariamente ricorrere ad un utilizzo massivo ed appropriato della tecnologia intelligente, adattiva, dell’intelligenza artificiale e degli strumenti che si stanno affermando in questo periodo come i big data, il physical internet, l’automazione. I cambiamenti stimolati dai trend appena descritti promettono di generare costi inferiori, migliorare l’efficienza generale del sistema e al contempo ci danno l’opportunità di introdurre vere ed importanti innovazioni nel modo in cui non solo il settore logistico ma, arriverei a dire, tutta l’industria funziona.

  • Riconoscere e accogliere i new comers

Il Freight Leaders Council deve intercettare i new comers come soggetti del settore che prescindono di fatto da un approccio modale come lo abbiamo conosciuto finora. Il mercato della logistica sarà sempre più competitivo e questo è senza dubbio un altro importante fattore di cui il FLC dovrà tenere conto. Alcuni dei clienti degli operatori di logistica stanno cercando di comprendere come possono essere attori chiave del mercato cercando modi per garantirsi l’accesso agli elementi più redditizi dellavaluechainsfruttando al meglio le opportunità offerte dalla tecnologia digitale o dall’affermarsi di nuovi modelli di business “di condivisione” (senza avere assetspecifici come già detto). Il passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare, condivisa (sharing), tecnologica, deve costituire un aspetto fondamentale su cui focalizzare le azioni del FLC.

  • Intuire il futuro

Come sarà il mercato della logistica tra tre o cinque anni? Una domanda che non ha avuto ancora una risposta certa. Il FLC deve impegnarsi a guardare da vicino, analizzare ed interpretare correttamente ognuno di quei fattori che possono cambiare per sempre la nostra quotidianità: le aspettative dei clienti, la tecnologia, i nuovi attori del mercato, i nuovi modelli di business.

  • Una bussola per il mercato

IL Freight Leaders Council, attraverso queste esplorazioni, deve dare indicazioni al mercato e al pubblico sugli scenari futuri che prevedono la combinazione dei fattori esposti sopra.

Fare squadra

Attraverso la passione e la competenza e di Antonio Malvestio il FLC è uscito da una fase di impasse e si è rifocalizzato sul proprio business. Grazie alla professionalità e sensibilità di Deborah Appolloni ha ristabilito una relazione sana con l’agorà della comunicazione. FLC si è quindi definitivamente consolidato ed ha messo le basi per un nuovo periodo di sviluppo che ci attende nei prossimi tre anni.

Per raggiungere questi obiettivi sarà importante, direi fondamentale, l’aiuto ed il supporto non solo dei pastpresidente degli attuali soci, ma anche la condivisione e le sinergie con le altre associazioni verticali già “amiche”: TTS Italia per la tecnologia, SOS Logistica per l’ambiente, Confetra, Assologistica, Anita, Ailog, Fedit, Fai, etc. e quelle con cui dovremmo stabilire dei rapporti privilegiati nel settore ferroviario, marittimo ed aereo.

Uno dei passi fondamentali per fare squadra è, a mio avviso, quello di puntare sui giovani per avvicinarli al nostro mondo, alla logistica, un settore in grado nei prossimi anni di generare occupazione qualificata e professionalmente gratificante. Uno dei miei primi obiettivi sarà quello di rendere interessante la nostra associazione svolgendo azioni di sensibilizzazione mirate ad attrarre nuovi soci individuali under 30. Dando loro degli strumenti utili per l’impegno e lo studio dei fenomeni con tutor all’interno dell’associazione che possano aiutarli e guidarli.

L’idea è di mettere in cantiere un progetto che coinvolga le scuole, in collaborazione con il Miur per portare nelle medie e nelle superiori la conoscenza specifica della logistica: l’impatto di questa materia sulla vita quotidiana e come sbocco professionale per il loro futuro.

Altro dossier importante è la comunicazione. Occorre entrare in contatto in modo strutturato e continuativo con i media generalisti (ad esempio con Sky) e con i programmi generalisti (es. domenica in) per far conoscere ai consumatori le dinamiche del settore che li riguardano da vicino utilizzando l’immaginario (ormai realtà quotidiana di molti) dell’e-commerce come chiave di ingresso nell’interlocuzione, usciamo dall’autoreferenzialità del settore, non banalizziamo ma rendiamo più digeribili i concetti chiave del settore ed andiamo verso la gente comune per cercare quella forza dei numeri che è mancata in questi anni alla logistica.

 

Apriamo ancor di più l’associazione e i suoi ruoli apicali alle donne per raggiungere quella parità di genere che non può non essere imprescindibile per il FLC.

 

Puntiamo sulla trasparenza dei processi per avere un maggiore interesse a partecipare da parte di soci individuali, start up  ed aziende leader del settore, per soddisfare l’esigenza di unirsi ad altri soggetti con interessi comuni e, nel contempo, aumentare conoscenza, professionalità e collaborazione per un domani che veda una nuova stagione per tutti gli operatori della logistica, meno conflittuale e più collaborativa, meno gridata e più ragionata, meno assolutistica e più partecipata in una parola un rinascimento del settore che veda il FLC fra i protagonisti del cambiamento.

Grazie a tutti per il supporto di idee, di professionalità di competenza, di entusiasmo e di tempo che vorrete dare alla nostra associazione per portare – ancora una volta e sempre di più – il FLC ad essere il facilitatore di un nuovo modello collaborativo della logistica e dell’intera industria italiana.

 

Massimo Marciani

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