Logistica urbana: un documento MIT-ANCI e FLC per una visione integrata

Che cosa vuol dire logistica urbana integrata? E perché il documento a firma della Strutture Tecnica di Missione del MIT, di Anci e del FLC costituisce di fatto una pietra miliare nello sviluppo resiliente delle nostre città e nella vita stessa dei nostri concittadini?

Fino a qualche tempo fa la logistica urbana veniva percepita da molti come una questione commerciale che doveva essere regolata semplicemente dall’equilibrio della domanda senza alcun intervento pubblico se non quello legato alla regolamentazione della circolazione dei veicoli. Successivamente, a fronte di una prima emergenza ambientale dovuta agli sforamenti sui limiti di emissioni di PM10 nelle città, gli amministratori locali spesso hanno invocato i “blocchi (indiscriminati) della circolazione” di tutti i veicoli creando, di fatto, una situazione di rallentamento se non di totale paralisi del settore commerciale e di quello legato ai servizi artigianali.

Grazie alle intuizioni politiche degli assessori alla mobilità sostenibile delle aree metropolitane ha preso vita circa cinque anni fa un movimento di idee che proponeva il passaggio dalla stagione dei divieti e delle sanzioni a quella degli incentivi al cambiamento consapevoli che, per rendere il cambiamento sostenibile, si sarebbe dovuto concordare con gli stakeholder del settore una roadmap, un accordo quadro, un percorso di transizione per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione concordati con la Commissione europea (logistica urbana a zero emissioni entro il 2030 nelle principali città europee) garantendo allo stesso tempo i livelli di servizio – sempre crescenti – che la logistica urbana garantisce alle imprese, agli artigiani e ai cittadini. È stato quello senza dubbio il primo segno di un cambio di passo del settore anche se si continuavano a produrre Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS) nelle cui linee guida la logistica urbana il più delle volte non veniva considerata o, nel migliore dei casi, relegata a un breve e generico capitolo di raccomandazioni al termine del documento.

La successiva proliferazione di tavoli di lavoro a livello locale ha consentito quindi una crescente consapevolezza diffusa sul territorio in relazione alla tematica del modello di governance così come della necessità di adottare delle modalità per favorire la transizione energetica del settore. Da qui la successiva consultazione pubblica promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha consentito, di concerto con ANCI, l’associazione italiana dei comuni, di confrontarsi insieme ai principali stakeholders e ai cittadini sulla strategia e sulle azioni da realizzare nei prossimi anni per sviluppare un sistema di logistica urbana resiliente ed efficiente.

Lo tsunami rappresentato dall’emergenza sanitaria ha di fatto accelerato quei processi di evoluzione del settore che si è scoperto, come tutta la logistica, motore dell’economia del nostro Paese e servizio necessario se non indispensabile alla sua stessa sopravvivenza.

Il documento

Negli ultimi mesi dello scorso anno, il Freight Leaders Council ha supportato la Struttura Tecnica di Missione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e ANCI in un processo di sintesi e di convergenza su politiche e strategie di approccio alla tematica della logistica urbana che di fatto costituiscono una pietra miliare nell’evoluzione del settore e dei servizi che possono essere offerti sul territorio.

Il documento “Logistica urbana in una visione integrata” contiene al suo interno gli elementi di riflessione e operativi che i decisori politici, i funzionari delle amministrazioni locali, gli stakeholder e i cittadini possono fare propri adottandoli nella quotidianità. La logistica urbana è per definizione e per norma (vedi titolo V della Costituzione) un tema sul quale le decisioni spettano ai territori generando una babele di diverse norme e normative che hanno impedito finora lo sviluppo ampio ed organico di uno specifico settore che, come abbiamo imparato a comprendere, è fondamentale per il nostro stile di vita metropolitano.

Il documento dopo aver identificato le tematiche fondamentali per la logistica urbana, fornisce indicazioni sulle procedure da adottare per favorire un processo di transizione organico verso un sistema di logistica urbana integrata e resiliente specificando anche quali possono essere le metodologie più adeguate per mettere a sistema le misure prescelte come più adatte per lo specifico contesto locale appunto.

Sei azioni per la logistica urbana

Ecco l’elenco di 6 azioni urgenti che chiude il documento, definite immediatamente cantierabili da parte di STM e ANCI e che quindi dovrebbero trovare attuazione molto velocemente. Le azioni sono:

  1. immediato sviluppo di un sistema di accreditamento ZTL unico ed interoperabile a livello nazionale

E’ ormai indifferibile promuovere e attuare un processo di completa digitalizzazione del settore della logistica e a maggior ragione di quello dell’ultimo miglio e della logistica urbana più in generale, iniziando dall’armonizzazione e dalla smaterializzazione di tutte le procedure di accreditamento dei veicoli e degli autisti che possono svolgere attività logistiche sia all’interno di aree controllate (es. ZTL, Aree Ambientali, etc.) sia più in generale in ambito urbano e metropolitano.

  1. promozione di accordi quadro quinquennali fra gli stakeholder

Per raggiungere gli obiettivi previsti dalla decarbonizzazione e dal Green Deal è quanto mai indispensabile prevedere un percorso graduale che abbia un orizzonte temporale industrialmente significativo di almeno cinque anni per favorire anche la transizione energetica di un settore fondato – al momento – su veicoli con motori endotermici e combustibili fossili. Tutti gli accordi quadro territoriali dovranno poi essere trasmessi alla Struttura Tecnica di Missione del ministero Infrastrutture e Trasporti in qualità di soggetto garante del rispetto dell’accordo fino alla sua naturale scadenza anche in caso di cambiamenti nella consiliatura cittadina.

  1. formazione continua ai funzionari degli Enti Locali

Conoscere nel dettaglio i processi, i modelli operativi, i tempi e gli orari delle diverse filiere logistiche (es. farmaci, alimentari, collettame, messagistica, edilizia, manutenzioni, rifiuti, etc.) consente di poter implementare misure in grado di minimizzare gli impatti negativi derivanti dalla loro implementazione. A tale scopo, la Struttura Tecnica di Missione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (eventualmente anche attraverso l’Albo Autotrasporto) dovrebbe organizzare, di concerto con ANCI, corsi di formazione continua sulla logistica urbana diretti ai propri funzionari dei dipartimenti trasporti, mobilità, ambiente, attività produttive, commercio al fine di creare quella cultura logistica necessaria alla progettazione prima e adozione poi di misure di efficientamento dell’intero ecosistema.

  1. mettere in sicurezza l’ambiente di lavoro degli operatori

Un ambito importante su cui svolgere un intervento urgente è relativo alle modalità e alle infrastrutture legate all’ambiente di lavoro degli operatori della logistica urbana, su strada, nei magazzini e nelle piattaforme di transito/consolidamento dei carichi.

  1. avviare un processo di comunicazione al pubblico

Questo periodo di emergenza e il lockdown hanno di fatto reso visibile agli occhi di tutti l’importanza imprescindibile della logistica quale servizio indispensabile alla sopravvivenza stessa del Paese, equiparato al lavoro dei medici e degli infermieri. Adesso è quindi un momento più che propizio per dare vita ad una campagna di comunicazione a livello nazionale che abbia come obiettivo quello di dare valore ai servizi logistici ed al contempo di rendere i cittadini consumatori consapevoli in relazione alle loro scelte di acquisto e di consegna. È necessario che il cittadino sia assolutamente consapevole di quali impatti sono collegati alla sua scelta di ricevere istantaneamente un oggetto acquistato in rete sia per quanto riguarda le eventuali inefficienze causate dal mancato consolidamento delle spedizioni, sia per quanto riguarda i relativi costi associati al livello di servizio richiesto. È necessario dare valore al servizio differenziando le modalità di consegna (48 ore, 24 ore, in giornata, instant delivery) associando a ognuna di esse non solo livelli di tariffa diversi ma anche il costo in termini di emissioni complessive, consentendo in tal modo agli operatori del settore di avviare una competizione virtuosa sul livello del servizio offerto ai clienti e ai merchant.

  1. inserimento logistica urbana all’interno dell’Osservatorio PUMS

L’Osservatorio PUMS, patrocinato dal ministero dell’Ambiente, ospita un sistema di monitoraggio dello stato dell’arte delle politiche di mobilità a livello comunale e area metropolitana per i diversi Enti locali italiani. In questa fase altamente dinamica sembra opportuno integrare le attività dell’Osservatorio con quelle proprie della logistica urbana al fine di ottenere un quadro integrato ed esaustivo della mobilità sostenibile in ambito urbano.

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