La logistica sta cambiando

La nuova frontiera della logistica richiede flessibilità e sostenibilità: all’orizzonte c’è il LaaS. Intervento di Massimo Marciani a Radio24

Innovazione, sostenibilità e digitalizzazione. Sono queste le direzioni verso cui si sta muovendo la logistica e che, ormai, non rappresentano più un obiettivo futuro, ma costituiscono il presente del settore. Addirittura, in alcuni casi, possono rappresentare la soluzione ad alcune criticità che stiamo vivendo, come ad esempio la carenza autisti che è stata il tema della puntata di lunedì 30 agosto di #Autotrasporto, su Radio24, condotta da Andrea Ferro.

Durante la diretta del programma radiofonico, dopo l’intervento del Ministro Giovannini, Massimo Marciani, Presidente Freight Leaders Council è stato chiamato a rispondere alla domanda: “L’estate sta finendo, è un tempo di ripartenza, dentro un periodo così particolare come quello che stiamo vivendo tra le spinte decise sulla strada della ripresa e ancora incertezze sul fronte della pandemia. Per tracciare un quadro delle prospettive del nostro sistema logistico, di fronte alle sfide di un futuro che, in parte, è già presente: dove va, dove sta andando la nostra logistica?”

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA: IL CAMBIAMENTO È GIÀ IN ATTO

“La logistica si sta sviluppando su due assi che in qualche modo potrebbero sembrare discordanti ma che invece hanno un unico punto di caduta: la sostenibilità e la flessibilità” ha sintetizzato Marciani. Lo avevamo anticipato nel Quaderno 29 “La logistica e il 2020. Nulla sarà più come prima” e ora il cambiamento si sta realizzando.

“Si stanno sperimentando, cioè, nuovi modelli di logistica indirizzati sempre più alle esigenze del destinatario – ha proseguito il Presidente FLC – dall’altra parte, si stanno sviluppando modalità di consegna che non solo debbono garantire un minore impatto verso l’ambiente e verso il cambiamento climatico ma anche il rispetto di etica e dignità del lavoro. In questo processo, la Logistica intesa come servizio, “Logistics as a Service”(LaaS), può giocare un ruolo fondamentale.”

Secondo Marciani “La LaaS non deve essere vista come un’opzione futura, ma di fatto costituisce il presente di questo settore. Le aziende stanno già cambiando il loro modo di approvvigionarsi, così come i cittadini stanno scoprendo nuovi canali, nuove piattaforme e nuove modalità per ricevere la merce a casa. Questo cambiamento tumultuoso, già in atto, travolge di fatto gli antichi modelli e richiede uno scatto in avanti nell’organizzazione delle aziende di logistica, che sono chiamate a digitalizzarsi e reingegnerizzare i loro processi tradizionali di fornitura del servizio.”

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: DEFINIRE UNA ROADMAP

“Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, invece, su questa tematica dobbiamo fermarci a riflettere per capire come può essere realizzata la transizione assicurando la continuità di servizio e la resilienza delle aziende. – prosegue il Presidente FLC – Serve attivare un tavolo di confronto con le istituzioni per concordare una roadmap per raggiungere gli sfidanti obiettivi che ci siamo posti.

La situazione climatica attuale è sotto gli occhi di tutti e quindi investire in sostenibilità non è da prendere come un obbligo o qualcosa che possa frenare lo sviluppo dell’economia, ma piuttosto come un’opportunità per passare da una produzione consumistica di tipo lineare a una produzione di tipo circolare, che preveda già al momento di produzione del bene, anche il processo di smaltimento, riciclo e riutilizzo.”

SOSTENIBILITÀ SOCIALE: LAVORO “A MISURA D’UOMO”

“In questa partita il ruolo della Logistica risulta davvero centrale e fondamentale: si può affermare che la logistica sta alla produzione così come il Wi-Fi sta alle telecomunicazioni. Non si vede quando tutto funziona bene ma se manca si blocca l’intero sistema.

E questa invisibilità apparente non deve però farci perdere di vista due aspetti importantissimi e strettamente legati fra di loro: il valore della logistica e la dignità di chi lavora in questo settore. E mi spiego meglio: in questo processo l’uomo, che è sempre centrale rispetto allo sviluppo economico, gioca un ruolo fondamentale.

L’utilizzo delle risorse umane deve essere visto in modo proattivo e positivo, non in un’ottica di sfruttamento ma di crescita comune. Automazione e robotica non sono quindi antagonisti del lavoratore ma possono aiutare a ridare valore alla professione del logistico, sia esso autista o magazziniere, perché la logistica deve passare da un’accezione di tipo muscolare a un’accezione di tipo intellettuale e professionale”.

CARENZA AUTISTI, IL LAAS PUÒ ESSERE UNA SOLUZIONE ANCHE PER QUESTO

La Logistica intesa come servizio può quindi avere un effetto positivo anche sul problema della carenza di autisti. “In questa specifica problematica, a mio avviso, non dobbiamo soffermarci sull’effetto – ha concluso Marciani – ma dobbiamo comprenderne le cause. Perché non si trovano autotrasportatori? Perché attualmente l’autista del camion è lasciato solo difronte a problemi che da un lato rendono il suo lavoro complesso e poco gratificante (congestioni stradali e nelle piattaforme di carico e scarico, slot che saltano, clienti che non sono pronti a ricevere la merce), dall’altro non trova aiuto nella tecnologia che invece potrebbe risolvere facilmente e velocemente queste criticità.

Immaginiamo cosa succederebbe se nel settore del trasporto aereo si dovesse rinunciare all’ausilio della tecnologia, dei piloti, dei responsabili degli slot negli aeroporti, dei controllori di volo e della torre di controllo. Bene, se anche il settore della logistica, e in particolare quell’arcipelago complesso e variegato dell’autotrasporto, abbracciasse senza remore un profondo processo di digitalizzazione e di trasparenza nel tracciamento di veicoli e merci, allora tutte queste attività diventerebbero armoniche e sinergiche in un modo proattivo, come accade nel settore aereo appunto. La digitalizzazione e la costruzione di un ecosistema logistico sono quindi l’unica soluzione sostenibile sul lungo periodo per porre un argine alla continua e progressiva carenza di autisti”.

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