“Economia circolare e logistica collaborativa”: l’abstract del Quaderno 30

Il Quaderno 30 si propone di analizzare il contributo che la sharing logistics, o logistica collaborativa, può apportare alla diffusione e all’implementazione dell’economia circolare.

La necessità di accelerare la transizione dalla linear alla circular economy è dimostrata dalla crescente penuria di materie prime e dalle conseguenze sempre più violente dei cambiamenti climatici. Non è più in discussione che entro il periodo 2030 – 2050, come indicato dagli organismi internazionali, debba essere raggiunta la sostenibilità ambientale riducendo drasticamente le emissioni di CO2 e lo sfruttamento della Terra. La sfida è ora come traguardare tale obiettivo e con quale velocità.

Condizione imprescindibile per il successo della transizione è che le logiche circolari siano condivise a tutti i livelli, in ambito pubblico e privato, e perseguite in tutti i settori economici. La logistica, in particolare, si rivela fattore chiave per definire una strategia circolare efficace e già oggi offre soluzioni significative destinate a superare il modello lineare, contraddistinto dalla segmentazione della catena di approvvigionamento e dei ruoli degli attori chiave. In applicazione dei principi di circular economy, le supply chain devono riorganizzarsi per recuperare prodotti in quantità sempre maggiore per la riparazione, il riutilizzo, il ricondizionamento, la rigenerazione e il riciclo. Uno scenario nel quale la reverse logistics, la logistica inversa, dedicata alla gestione dei flussi di ritorno dei beni, gioca un ruolo fondamentale. Inoltre, la pesante incidenza delle emissioni di CO2 derivante dai trasporti evidenzia l’importanza della diffusione in quest’ambito di cultura e politiche Green.

Alla base dell’evoluzione descritta si pone un cambiamento generale di mentalità, che deve coinvolgere non solo l’azienda di produzione ma l’intera filiera. Si tratta di un obiettivo che non può essere perseguito da realtà isolate o a macchia di leopardo. Ogni organizzazione fa parte di una rete complessa e, come in natura, bisogna pensare allo sviluppo di veri e propri ecosistemi che, per funzionare correttamente, siano fondati su logiche e priorità condivise.

Uno dei pilastri dei nuovi paradigmi è lo sharing, la condivisione delle risorse attraverso piattaforme fisiche e digitali. I maggiori vantaggi derivanti da una logistica di condivisione e di collaborazione passano obbligatoriamente dallo sviluppo di nuove tecnologie informatiche: solo attraverso l’elaborazione continua di dati condivisi sono possibili reali ottimizzazioni logistiche e trasportistiche e conseguenti, effettive e misurabili riduzioni di impatto ambientale. Se l’intero settore riuscirà a contenere l’impatto climatico delle proprie attività attraverso un modello cooperativo, allora potremo affermare che la logistica avrà contribuito a promuovere l’adozione dell’economia circolare.

Il capitolo 1 del Quaderno offre una panoramica sull’economia circolare, sulla sharing economy e sulla sharing logistics e descrive sinteticamente come dai nuovi parametri possa derivare un modello più virtuoso di economia, che contribuisca alla sostenibilità sociale, economica e ambientale. Un approfondimento è dedicato al settore della Blue Economy, le cui attività, che rappresentano il 3% del PIL, sono particolarmente impattanti per l’ambiente e per l’economia. Buone pratiche di circular economy sono già adottate nella pesca e nell’acquacoltura, nella cantieristica navale, nei trasporti marittimi e nei cosiddetti porti circolari.

Il capitolo 2 è focalizzato sui poli logistici – i nodi della rete, o hub –, in cui si concentrano flussi di merci da più origini, poi smistate verso più destinazioni. Le economie di agglomerazione al loro interno possono facilitare l’implementazione dei principi circolari di riduzione degli sprechi, di riutilizzo e riparazione di prodotti e servizi e di riciclo e recupero di materiali ed energia. Ulteriore contributo dei poli logistici all’economia circolare è quello fornito dall’approccio alla responsabilità sociale d’impresa in chiave ESG (Environmental, Social, Governance), ovvero di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, da parte del gestore o delle imprese insediate nel polo. Gli autori evidenziano come la digitalizzazione, che si prevede cresca in modo esponenziale nei prossimi anni, sia uno dei principali abilitatori del cambiamento, a vantaggio della resilienza e dell’agilità della supply chain. Tecnologie come l’Internet of Things (IoT) e la blockchain consentiranno l’interconnessione della filiera migliorandone l’ecosistema informativo e la collaborazione, oltre che la visibilità e la gestione dei rischi.

Il capitolo 3 offre una breve panoramica di soluzioni, già presenti sul mercato, che abilitano funzionalità fondamentali per la catena di approvvigionamento, tra cui piattaforme di visibilità, piattaforme di broker e piattaforme per la collaborazione. Tali sistemi, unitamente ai concetti di abilitazione tecnologica generale, costituiscono le componenti per la definizione di un modello di piattaforma per la sharing logistics di un polo logistico. Dall’analisi delle startup che operano nella logistica, emerge come le nuove frontiere dell’innovazione riguardino nuove tecnologie volte a rispondere alla crescente domanda di servizi in ambito last-mile delivery, ma anche nuovi paradigmi logistici, tra cui il Phisical Internet e la sharing economy, oltre allo sviluppo di soluzioni per la visibility e la collaborazione all’interno delle supply chain.

Nel capitolo 4 del volume si approfondisce in che modo il settore dei trasporti dovrà affrontare, nei prossimi anni, il tema della neutralità climatica. Come verranno raggiunti gli obiettivi prefissati? Quale impatto avranno i nuovi modelli energetici e le nuove politiche europee sulla mobilità nel settore della logistica? Quali opportunità possono derivare dal cambiamento che investirà inevitabilmente un comparto (quello del trasporto merci) che contribuisce per il 35% alla quota di gas serra attribuite al settore dei trasporti? Gli autori indagano i diversi possibili scenari strategici indirizzati a sostenere lo sviluppo di un mercato interno dell’energia: dalle risorse fossili alle rinnovabili, passando per l’elettrico e, infine, concentrandosi sulle possibilità per una logistica più sostenibile offerte dall’idrogeno, tassello tecnologico fondamentale e abilitante per la transizione verso i nuovi modelli decentralizzati e che, pertanto, si candida a svolgere un ruolo di primo piano nei prossimi anni.

Il capitolo 5 evidenzia i vantaggi che un cambiamento radicale della produzione e della logistica è in grado di apportare su scala nazionale, dalla drastica riduzione della dipendenza dall’importazione di prodotti e materie prime, al miglioramento della produttività del Paese. L’autore definisce il ruolo strategico della logistica relativamente al nuovo paradigma economico e individua le priorità che il Settore deve porsi per abbracciare senza remore lo sviluppo di un sistema di economia circolare.

La versione digitale del Quaderno 30 è disponibile gratuitamente nell’apposita sezione Quaderni di questo sito.

 

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