Anfia, trasporto merci su strada: l’Europa non è ancora intermodale

Nei giorni scorsi Anfia ha reso pubblico il suo terzo rapporto sul trasporto merci su strada in Unione Europea ed in Italia.

Il volume è il risultato del lavoro dell’Area studi e statistiche dell’associazione e si pone l’obiettivo di analizzare il mercato dell’autotrasporto e degli autocarri in Europa e in Italia, utilizzando le informazioni provenienti dalle indagini ufficiali di Eurostat ed Istat per il trasporto merci, e di Acea per il mercato dei veicoli.

Molti sono gli spunti di riflessione che il volume offre: qui ci si soffermerà solo su alcuni di essi.

Il trasporto merci per ferrovia, nonostante le politiche di incentivazione, continua a languire, registrando una progressiva contrazione: nell’Unione Europea, tra il 1995 ed il 2016 (ultimo anno disponibile), la quota del trasporto ferroviario è scesa dal 13,5 % all’11,3%; di converso, nello stesso periodo, la modalità stradale è passata dal 45,3% al 49,3%.

Nel 2017 mediamente in Europa la quota di viaggi a vuoto è stata pari al 23,1% per i trasporti nazionali, mentre nei trasporti internazionali questa quota scende al 12,2%.

Il trasporto “cross-trade” e il “cabotaggio”, che insieme valgono il 12,1% del trasporto totale nell’Ue, nel 2017 hanno registrato un aumento del 10% sul 2016 e di ben il 38,5% sul 2013. I paesi che hanno fatto la parte del leone in questa tipologia di trasporti, sono stati Polonia, Romania, Lituania e Bulgaria.

Nel 2017 il 57% delle operazioni di trasporto su strada ha riguardato distanze superiori a 300 Km. Rispetto al 2013, questo dato è cresciuto dell’11%,in netta controtendenza rispetto agli obiettivi Ue di trasferire il trasporto su strada superiore ai 300 Km su ferrovia.

Passando dai dati europei ai dati nazionali, l’indagine di ANFIA rileva come in Italia non sia stato ancora recuperato il volume di traffico merci antecedente agli anni della recessione.

Nel 2017, quasi tutti gli indicatori relativi al trasporto merci (merci movimentate, tonnellate Km percorse, veicoli-km percorsi), registrano un miglioramento rispetto al 2016, ma restano al di sotto, non solo dei dati antecedenti al 2008 (di quasi il 30%), ma anche ai dati del 2013 (-6%).

Il trasporto nazionale rappresenta l’89% del totale trasportato su strada: il 7% riguarda il conto proprio, mentre il 93% è in conto terzi.

Su strada si muove il 59% delle merci trasportate nel nostro Paese, contro una media Ue del 49%; le merci trasportate su strada rappresentano l’80 delle merci movimentate su terra, contro una media Ue di circa il 73%; il 49% delle tonnellate Km movimentate si muove su distanze superiori ai 300 Km, contro una media Ue del 57%. Fatta eccezione per le merci trasportate oltre i 300 Km, tutti gli indicatori nazionali confermano il peso preponderante che il trasporto stradale ha nel nostro Paese.

Piuttosto interessante notare il sensibile calo delle merci trasportate su distanze brevi: tra il 2008 ed il 2017, i trasporti su distanze inferiori ai 50 Km si sono dimezzati. Questo dato fa il paio con il calo del trasporto in conto proprio.

Lo studio di Anfia si chiude con un’analisi sul mercato dei veicoli commerciali. Nel 2018, in Europa, il mercato dei veicoli commerciali ha registrato un tasso di crescita, rispetto al 2017, di circa il 3%. Questa crescita presenta un tasso più elevato nel primo semestre, a fronte di un andamento più contenuto nella seconda parte dell’anno. In Italia il mercato totale dei veicoli commerciali registra invece nel 2018 una flessione rispetto al 2017, questa flessione rappresenta la sommatoria di un andamento positivo del mercato dei mezzi pesanti, cui fa da contrappeso una flessione del mercato dei veicoli commerciali leggeri.

 

Romeo Incerti

Segretario Freight Leaders Council

 

 

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